14DIC20
LE STORIE DI STRADA
La storia di Massimo
Massimo è un uomo di 59 anni, che ha perso il lavoro nel 2014, dopo oltre vent’anni di lavoro presso un hotel. Dopo aver cercato qualche tempo senza successo un nuovo impiego, un grosso debito con l'Agenzia delle Entrate lo riduce in miseria. Perde il suo appartamento e, dopo aver peregrinato da una casa di amici a un'altra, trova infine rifugio in un dormitorio pubblico.
In quel momento di profonda difficoltà, Massimo contatta il centro di ascolto della Chiesa dell’Immacolata Santa Antonia che, dopo un’intervista preliminare, decide di indirizzarlo a Ronda.
Il primo impatto al Punto Ronda è quello di un ambiente amichevole e multietnico, con tanti giovani e meno giovani, accomunati dal bisogno di un sostegno per reinserirsi nel tessuto sociale e lavorativo.
Ad accoglierlo, oltre a Magda, incontra due assistenti sociali, Francesco e Davide, che dimostrano grandissima disponibilità, sia di persona, sia tramite contatto telematico.
Nonostante un iniziale spaesamento, Massimo riesce in breve tempo a inserirsi nel centro e a cogliere le opportunità che gli venivano offerte. “Non tutti ci riescono, alcuni dopo pochi giorni desistono.”
Massimo descrive così, quanto sia stato bello frequentare i diversi ospiti di Ronda, diventati nel frattempo amici: “Eravamo in tanti, ci si ritrovava, mangiavamo insieme, parlavamo in allegria e quasi sempre c’era un compleanno da festeggiare.”
Col tempo conosce anche i volontari, che lo coinvolgono quotidianamente in attività artistiche (dal disegno alla fotografia, dal piccolo artigianato al teatro), che arricchiscono l’esperienza in Ronda e diventano un importante mezzo di aggregazione con gli altri ospiti del centro.
Tra le diverse attività, Massimo ha apprezzato soprattutto le lezioni di inglese, che gli hanno permesso di riscoprire nuovamente la lingua, ormai quasi dimenticata.
Ma, tra tutte le attività che gli sono state più utili, Massimo ricorda con più soddisfazione il lavoro svolto insieme a Cristina, recruiter di una grossa azienda, che lo ha aiutato nella preparazione del Curriculum Vitae e della lettera motivazionale, che si riveleranno poi determinanti per l’ottenimento del lavoro, che tuttora svolge: “Cristina mi ha seguito da vicino, e anche con molta severità; ricordo che mi ha fatto riscrivere il curriculum 18 volte, ma è grazie a lei che ho trovato lavoro” ci dice Massimo.
Questo è Massimo, insieme ad alcuni amici al Punto Ronda. Massimo oggi ha un lavoro fisso e ha trovato una casa in condivisione.
Noi gliel’abbiamo chiesto: “Sei soddisfatto degli obbiettivi raggiunti?”
Ci ha risposto: “Io credo che, come nelle vicende sportive, ogni punto di arrivo è un punto di partenza, quindi essere pienamente soddisfatti: MAI”.
Massimo è un esempio di come sia essenziale sfruttare al meglio tutte le opportunità che la vita ci offre. La sua scelta di approfittare di tutte le attività di Ronda, e non solo di quelle strettamente legate alla ricerca del lavoro, è stata uno dei fattori decisivi del suo percorso.
E, come dice lui: “Se ce l'ho fatta io, alla mia età (59 anni), ce la possono fare tutti. L’importante è la volontà di fare un lavoro su se stessi, ascoltare i consigli che ti danno e non desistere dal percorso intrapreso”.
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