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NEWS & EVENTI
Bookcity a Ronda! Presentiamo I Sopravviventi di Girolamo Grammatico
Ormai è diventato tradizione l'appuntamento con Bookcity Milano. Ogni anno a novembre, siamo fieri di ospitare questo evento culturale presso la nostra sede.
Quest'anno siamo particolarmente entusiasti di presentare questo libro, che tanto ci corrisponde, nel suo contenuto e nel suo cuore.
Girolamo Grammatico scrive un romanzo che è un mosaico di storie, di persone che gravitano intorno a un centro di accoglienza.
Domenica 17 novembre, dalle 16.30, nella nostra sede di via Picozzi 21, vieni a scoprire I Sopravviventi di Girolamo Grammatico.
La prenotazione è obbligatoria e si può effettuare in quadrando il QRcode della locandina, oppure cliccando qui.
Oltre all'autore, che presenterà il suo libro e risponderà alle domande, saranno presenti:
Magda Baietta, Ronda Carità e Solidarietà Odv Milano
Andrea Gazziero, Cena dell'Amicizia
Dario Palladini, Redattore Sociale
Una serata per dare voce a chi ha perso le chiavi per stare al mondo.
Cosa significa vivere senza una casa?
Come ci si prende cura di chi affronta ogni giorno questa realtà?
Programma della serata:
Presentazione del libro e incontro con l’autore
Spazio aperto per dibattito e confronto
Concludiamo insieme con un rinfresco
«Ho lavorato con le persone senza dimora per circa diciassette anni. Le storie che racconto sono vere, nel senso che si sono svolte nella trama della mia vita. Sono esperienze che ho vissuto, sentimenti che ho provato, persone che ho incontrato», scrive l’autore nella nota finale.
Il protagonista di questo romanzo è lui, o meglio il suo doppio giovanissimo: un ragazzo siciliano arrivato a Roma per studiare Sociologia pieno di ideali in testa, che sceglie di fare servizio civile nel piú grande centro d’accoglienza della capitale per persone senza dimora. Anno dopo anno, si ritroverà a confrontarsi con le difficoltà quotidiane di quel lavoro e con i limiti dell’istituzione di cui fa parte, a interrogarsi sul senso dell’altruismo e della sua fede, a scivolare lentamente in un isolamento simile a quello delle persone che aiuta, prima di provare a cercare se stesso nelle storie degli altri.
Storie che racchiudono il mistero di vite silenziate che possono mostrarsi solo per scintille.
Quella di Mimmo, l’anziano calabrese sdentato che non ha mai avuto nessuno che si prendesse cura di lui; o di Hamameh, che viene dalla Siria e non parla e ha un passato criminale da nascondere; o quella della ragazza rumena che sogna di aprire un centro estetico; o di Flavio, che rifiuterà sempre un posto letto e al quale non basterà, come aveva sognato, costruire una famiglia. Il cancello, le chiavi, la casa, la strada, lo specchio: sono realtà concrete, ma anche simboli che non smettono di interrogarci a ogni pagina.
Se c’è un senso – perché di questo va in cerca incessantemente chi narra, con il suo fare e il suo pensare – va ricercato nella relazione tra esseri umani. Solo cosí la sopravvivenza di chi è senza casa può dirsi la metafora di come tutti noi abitiamo questo mondo.