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PROGETTI CONCLUSI

La valutazione del progetto UNRRA: una vera innovazione

Il progetto UNRRA è quasi a metà del percorso. Siamo già al lavoro per capire alcuni aspetti che riguardano la valutazione scientifica degli esiti del progetto, aprendolo a future contaminazioni e riprese.

Gli ideatori del progetto, infatti, hanno sentito già in fase di stesura del progetto stesso la necessità di chiedere l’intervento esterno di un valutatore per leggere l’impatto delle attività quotidiane del centro diurno come servizio sulle persone accolte. È importante, infatti, far emergere all’inizio e poi man mano in itinere le percezioni che ogni utente ha di sé, delle azioni avviate, delle opportunità messe in campo, così come è un’abitudine consolidata che gli operatori si confrontino periodicamente sui singoli percorsi, su progressi e difficoltà, e su eventuali lamentele. Nella nostra associazione il confronto periodico coinvolge anche i volontari del diurno, oltre che gli utenti, proprio perché tutti sono e si devono sentire partecipi di un lavoro comune.

Accanto alla figura del valutatore è stata introdotta anche una supervisione autorevole, grazie alla collaborazione dell’Università Cattolica di Milano, con il Laboratorio di Psicologia Sociale Applicata. La dott.ssa Daniela Marzana riassume così il loro approccio: “Siamo partiti da due obiettivi: 1) valutare per ogni soggetto accolto l’impatto che la partecipazione al centro diurno ha generato in termini di cambiamento, di miglior qualità di vita; 2) individuare quali aspetti di un centro diurno risultano salienti rispetto al concetto di resilienza da trasmettere. Sì perché il background di questa valutazione parte dalla definizione di resilienza che possiamo così spiegare: la forza delle persone che, nonostante siano state ferite, si considerano non vittime, ma utilizzatori delle proprie risorse e si preparano ad affrontare il futuro con speranza progettuale. Resilienza è l’abilità di superare le ingiustizie della vita senza soccombere.

Solitamente questa caratteristica si studia in altri contesti ed è la prima volta che la applichiamo in un ambito di grave emarginazione e a una tipologia di servizio come quella del centro diurno. Abbiamo preparato delle griglie di valutazione di se stessi somministrate al campione di utenti ogni quadrimestre, per indagare l’area del sé, cioè dell’autonomia e della consapevolezza di sé, e l’area delle relazioni, intese come competenze di entrare e stare nelle relazioni, sia tra pari che con gli operatori. Questi ultimi, a loro volta, compileranno griglie di valutazione trimestrali per misurare i progressi di ogni utente. Le aree delle griglie sono comparabili e questo darà vita a dati interessanti che saranno diffusi in forma aggregata.”

Si avrà, quindi, un doppio intervento esterno che si completa perché l’obiettivo della valutazione di questo progetto è proprio, come spiega Annalia Savini, coordinatrice del progetto UNRRA e del Centro diurno “Punto Ronda”, “di avere una valutazione scientifica sulle attività quotidiane proposte. Ronda Carità e Solidarietà Onlus fa un’osservazione del proprio lavoro, ma qui lo sguardo sarà anche esterno e sistematico. Ogni utente usufruisce di servizi, ma è anche portatore di percezioni personali e di stimoli per il gruppo: oltre a ricevere, ciascuno restituisce. Il progetto UNRRA ha offerto l’occasione per introdurre un sistema di valutazione strutturato ed è stata colta l’opportunità. Il fatto che ci siano due interlocutori – l’Università e il valutatore – garantisce che i presupposti di riferimento non siano solo teorici, ma risultino calati nella realtà.” A supporto di questa visione complessiva, verrà realizzato un video le cui riprese e la sceneggiatura sono in fase di definizione tra il valutatore e uno degli utenti del “Punto Ronda”: questo permetterà di mostrare il punto di vista del vissuto quotidiano di chi frequenta i servizi e di renderci tutti partecipi. Sarà un’esperienza… Seguiteci, vi daremo un appuntamento cui siete già invitati.